Bullismo: come denunciare e sanzioni

Bullismo: come denunciare e sanzioni

Spesso sentiamo parlare di bullismo, anche tra i più giovani: ma come fare per denunciare? Quali sono le sanzioni e le pene per chi commette atti di bullismo?

Alla base del bullismo c’è un disagio che vive nella sensibilità della vittima, ma anche - spesso in modo del tutto nascosto - nell’azione prevaricatoria del persecutore.

La legge tutela la difesa di chi è vittima degli atti di bullismo; e pene e sanzioni non esulano dal confermare che si tratta di un fenomeno complesso e ben radicato nella società su più livelli e, in particolare, tra i più giovani e spesso tra le mura della scuola.

Denunciare un atto di bullismo e porre fine a un percorso di sofferenza è, però, possibile e spesso necessario: vediamo come farlo.

Riconoscere se è bullismo

Esistono diversi tipi di bullismo e non è detto che, perché la legge lo consideri tale, debba sussistere una prevaricazione di tipo esclusivamente fisico. Le manifestazioni di bullismo possono essere, infatti, dirette o indirette, fisiche o anche solo verbali.

Il bullismo diretto, fisico o verbale che sia, è quella tipologia di prevaricazione che si rivolge direttamente al soggetto che subisce azioni di violenza, estorsioni di beni e denaro o insulti. Il bullismo indiretto è invece una forma più difficile da riconoscere e comprende episodi che deliberatamente mirano all’esclusione di un soggetto da un gruppo, contribuiscono all’isolamento dello stesso o alla diffusione di calunnie.

Perché sia considerato bullismo, il bullo deve agire in maniera intenzionale, ossia deliberatamente portare danno all’altra persona e, soprattutto, deve farlo ripetutamente nel tempo, con una certa frequenza. Anche un singolo atto può essere considerato bullismo, tuttavia la reiterazione nel tempo comporta un danno maggiore per chi subisce.

Cosa dice la legge: le pene

Le vittime di bullismo oggi sono tutelate dalla legge e hanno diritto a un risarcimento del danno. Infatti, i danni provocati dai comportamenti di prevaricazione possono arrivare a essere abbastanza gravi per chi subisce, soprattutto a livello interiore e psicologico. Sulla base di questo, le vittime hanno diritto a una giustizia a livello morale nei confronti di chi provoca quel danno.

Non esiste una fattispecie legislativa ideata ad hoc per il bullismo. Esistono, tuttavia, diversi reati che sono associabili a tale prevaricazione, come la diffamazione (art. 595 cod. pen.), la minaccia (art 612 cod. pen.), la molestia (art. 660 cod. pen.), le percosse o lesioni (art. 581 cod. pen.).

Cosa dice la legge: le sanzioni

Al di là dell’ambito penale, la vittima di bullismo può ottenere un risarcimento del danno, rivolgendosi a un avvocato e intraprendendo una causa davanti al Tribunale civile o per presi accordi. Se il procedimento è penale, la sussistenza e l’ammontare del risarcimento del danno possono essere decisi anche dal giudice della giurisdizione penale qualora la vittima si costituisse come parte civile. Il più delle volte, il bullismo tocca entrambi gli aspetti, sia quello penale, sia quello civile.

Non esiste un solo tipo di danno o risarcimento. Esso può essere morale (sofferenze fisiche o turbamento dello stato d’animo della vittima), biologico (danni riguardanti la salute e l’integrità fisica e psichica), esistenziale (che consiste nel dover cambiare o limitare dei comportamenti sotto costrizione esterna).

Come denunciare gli atti di bullismo

In alcune situazioni, la denuncia presso un organo di Polizia o presso i Carabinieri può essere una conditio sine qua non per avviare un procedimento penale, come nel caso di lesioni gravi e molestie. In altri casi, la denuncia deve contenere, invece, la richiesta che si proceda per vie penali contro colui che porta avanti gli atti di bullismo.

Anche se il bullo è minorenne, la denuncia può avvenire lo stesso. In tal caso, la responsabilità ricadrà anche su soggetti che rispondono per lui. Infatti, l’art. 2046 del c.c sostiene che l’autore di un fatto lesivo risponde esclusivamente nei limiti in cui è in grado di comprendere il significato e la portata della propria condotta.

Il primo passo, comunque, è recarsi presso un organo di Polizia o presso i carabinieri superando la pressione psicologica dettata dalla paura di denunciare. Infatti, autorità e persone care sapranno aiutare, proteggere, rendere giustizia e porre fine a una situazione di disagio grave.

Il cyber bullismo o bullismo su Internet: si può denunciare?

Si può parlare di bullismo anche se questo avviene in Internet o comunque, in un contesto virtuale, come quello dei Social Network.

In tal caso, infatti, minacce o persecuzioni subite online possono essere denunciate parimenti a un fatto avvenuto nella vita quotidiana. Fondamentale è in tal caso, conoscere chi è il bullo, anche se nella prevalenza dei casi si tratta di persone che fanno parte della cerchia di amici e conoscenti.

In questo caso, si può denunciare recandosi alla Polizia di Stato o alla Questura o ai Carabinieri, oppure è possibile - qualora la vittima sia minorenne - chiamare il telefono azzurro 1-96-96 anche solo per consigli su come agire in una specifica situazione.

Argomenti correlati: Reato Sicurezza sul web