Fratelli d’Italia vuole più investimenti per Forze Armate e VFP: intervista a Salvatore Deidda

Fratelli d'Italia vuole più investimenti per Forze Armate e VFP: intervista a Salvatore Deidda

Fratelli d’Italia ha chiesto al Governo la stabilizzazione dei precari delle Forze Armate: nuovi concorsi e riapertura dei centri di reclutamento. Il Capogruppo di FdI in Commissione Difesa: "Basta all’antimilitarismo".

Forzeitaliane.it ha il piacere di intervistare l’Onorevole Salvatore - detto Sasso - Deidda, capogruppo per Fratelli d’Italia in Commissione Difesa.

In queste settimane l’Onorevole Deidda e i suoi colleghi si sono fatti portavoce di diversi diritti dei militari, chiedendo ad esempio al Governo di stanziare più risorse per le Forze Armate nella Legge di Bilancio o al Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, maggiori chiarimenti in merito al diritto di alloggio per i militari trasferiti.

1)Onorevole Deidda; come prima cosa la volevo ringraziare per la disponibilità dimostrata. La prima domanda che vogliamo farle riguarda il tema dei trasferimenti nelle Forze Armate, con il Ministro della Difesa che nei giorni scorsi ha dichiarato che farà in modo di garantire il ricongiungimento familiare ai militari trasferiti lontano da casa. Secondo lei, vista l’attuale situazione quali sono le strade da seguire per raggiungere questo ambizioso obiettivo?

Aspettiamo il provvedimento concreto e dopo quasi un anno, da parte del Governo, bisognerebbe concretizzare gli annunci fatti. Qual è la difficoltà? Il taglio del personale e la mancata stabilizzazione dei cosiddetti precari. Come fai a sostituire qualcuno nella Base di Vipiteno, per trasferirlo in Puglia, se non hai giovani leve? La sfida che stiamo lanciando è questa. C’è un nostro progetto di legge per stabilizzare i precari delle Forze Armate e riaprire centri di reclutamento nelle diverse parti d’Italia.

2) Il tema del ricongiungimento familiare è legato a quello del diritto di alloggio per le Forze Armate. Come da lei stesso ribadito in Parlamento, oggi la situazione in tal senso è drammatica visto che molte strutture militari sono fatiscenti e per questo non adatte ad ospitare il personale delle Forze Armate costretto, il più delle volte, a cercarsi un alloggio privato e a pagarlo di tasca propria. Lei, come capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Difesa, cosa chiede al Ministro della Difesa?

Ho toccato con mano questa situazione quando sono stato in Trentino Alto Adige; a fronte di decine di richieste, solo poche accolte. Mancano gli spazi? No, a volte ci sono ma sono trascurati. Non do la colpa alle Forze Armate ma alla politica. Si è tagliato, tutti proiettati a pensare e parlare di massimi sistemi, e si trascura il quotidiano. Come FdI agiamo infatti in questo senso: prima il benessere, la sicurezza, delle nostre Forze Armate poi il resto.

3) Se lei è d’accordo vorremmo toccare con lei altri aspetti legati alle Forze Armate; partiamo con il rinnovo di contratto, per il quale verranno stanziate le risorse con la Legge di Bilancio. Secondo lei, con le cifre a disposizione, si potrà far partire la contrattazione già nel 2019?

Guardi, purtroppo alla Camera dei Deputati la Legge di Bilancio è stata coperta da un velo di mistero quindi non si sa bene come e cosa verrà cambiato al Senato. Le risorse per le Forze Armate sono uguali agli altri anni, se non diminuite. Avevo proposto diversi emendamenti per aumentare il capitolo di bilancio per arrivare a 500 milioni. Ora sono poco meno della metà e c’è il rischio che vengano ulteriormente tagliate.

4) Per quanto riguarda i volontari in ferma prefissata nei mesi scorsi l’ormai ex Capo dello Stato Maggiore della Difesa, il Generale Graziano, ha invocato un ritorno della riserva assoluta per far tornare nei giovani la voglia di arruolarsi. Come sottolineato da Graziano, infatti, da qualche anno ormai si rileva una crisi di arruolamento. Secondo lei, questa è la soluzione migliore o ce ne sono delle altre?

Tendenzialmente contrario. Abbiamo optato per avere un esercito professionale e se oggi c’è una crisi di arruolamento le cause vanno ricercate nelle condizioni e nelle aspettative future di un giovane. Oggi chi è che investe la propria vita per fare il ferma breve di 1 anno, poi altri 4 anni e infine ritornare a casa perché c’e il taglio del personale? Chi è che accetta di entrare militare e non hai nemmeno l’alloggio di servizio percependo uno stipendio con cui non ti puoi permettere un monolocale. Ecco, riapriamo i centri reclutamento, stabilizziamo i precari e ricominciamo a investire.

5) Come Fratelli d’Italia, cosa chiederete al Governo per il comparto Difesa? Si parla di una possibile revisione dell’Operazione Strade Sicure, o anche di correttivi per il riordino delle carriere. Qual è la vostra posizione in tal senso: siete disposti a collaborare oppure farete una dura opposizione?

L’operazione Strade Sicure sta già cambiando grazie anche alle interrogazioni che abbiamo portato avanti sia alla Camera che al Senato denunciando condizioni poco agevoli, definiamole così, per i nostri militari. Al Governo abbiamo chiesto di investire, cambiare atteggiamento rispetto al passato quando le gestioni erano intrise di antimilitarismo. Invece di investire nel reddito di cittadinanza, non sarebbe stato meglio fare concorsi per stabilizzare e aprire le porte nelle Forze Armate? Non sarebbe stato meglio dare i soldi alle industrie delle Difesa per rinnovare armamenti e mezzi? Oggi prevale anche in questo Governo un filone antimilitarista. Parlano troppo di resilienza e uso duale (civile-militare). Discorsi per nascondere il taglio di risorse.