Decreto Ucraina, il testo in bozza: così il Governo italiano combatte l’emergenza

Decreto Ucraina, il testo in bozza: così il Governo italiano combatte l'emergenza

Mentre Ucraina e Russia continuano a confrontarsi su un possibile accordo per mettere fine alla guerra, l’Italia pensa a una soluzione contro l’emergenza.

L’Italia è pronta a varare un nuovo decreto a sostegno di Kiev.
 
Non è bastata, infatti, la prima erogazione di 10 milioni di euro emanata lo scorso 28 febbraio dal Consiglio dei ministri italiano in favore dell’Ucraina. Purtroppo la crisi non fa che peggiorare e sono necessari continui stanziamenti soprattutto per l’accoglienza dei profughi.

Il Governo italiano è al lavoro su un decreto legge per stanziare ulteriori fondi. Il provvedimento, ancora in bozza il 17 marzo 2022, definisce la governance del sistema che coinvolge anche il terzo settore e prevede incentivi per le famiglie che ospitano le persone in fuga dalla guerra.

Il ruolo dell’Italia: che cosa prevede il decreto Ucraina?

Il provvedimento prevede una serie d’interventi umanitari e di strategie volte alla difesa militare. Il testo, che verrà approvato oggi alla Camera per poi passare al Senato, impegna il Governo italiano a:

  • incrementare le spese per la difesa verso il traguardo del 2% del Pil. Si prevede un aumento dei sostegni costante nel tempo “che garantisca al Paese una capacità di deterrenza e protezione, a tutela degli interessi nazionali, anche dal punto di vista della sicurezza degli approvvigionamenti energetici”;
  • l’invio di armi in Ucraina. Per quanto riguarda questo provvedimento il governo italiano è indeciso perché si affermano ancora posizioni opposte. Alcuni politici, come il segretario della sinistra Nicola Frantoianni, ritiene che una decisione simile violerebbe l’articolo 11 della Costituzione, mentre il presidente della commissione degli esteri, Pietro Fassino, sostiene che non è così e che stiamo solo aiutando una nazione a difendersi. Le sanzioni inviate alla Russia hanno rappresentato una buona strategia ma adesso quella tattica è desueta e “non si possono salvaguardare le persone che stanno morendo con delle multe”. Sempre secondo Fassino, non si può più andare avanti così, bisogna inviare aiuti che possano agire concretamente al sostegno dei cittadini Ucraini;
  • approvato all’unanimità, invece, l’emendamento grazie al quale viene garantito ai giornalisti e ai fotoreporter di acquistare giubbotti anti proiettili ed elmetti protettivi. In questo modo, i reporter che lo vorranno potranno continuare a documentare quanto avviene in Ucraina;

Inoltre, in vista del fatto che una parte del flusso dei profughi è diretto in Italia, nel decreto legge Ucraina è stato previsto il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri nel nostro Paese. Sono stati stanziati 10milioni di euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali e per consentire di organizzare e attuare gli interventi più urgenti. In particolare il provvedimento stabilisce:

  • un incremento di 13.000 posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai prefetti;
  • un potenziamento di ulteriori 3.000 posto del sistema di accoglienza e integrazione (Sai);
  • che i cittadini ucraini vengano ospitati nei Cas anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale;
  • che le disponibilità dei Casi e della rete Sai, già incrementate per la crisi in Afghanistan, vengano dedicate anche alle esigenze di sistemazione e accoglienza dei profughi ucraini;

Verrà poi anticipata l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza. Significa che in caso di pericolo, si assicura il continuo sostentamento energetico attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti come le energie rinnovabili. Infine, viene istituito un apposito Fondo da 500mila euro per finanziare le misure di sostegno per studenti, ricercatori e professori attivi nelle università.
 

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